descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

1 ottobre 2013

IIIA: Il futuro, questo punto interrogativo

IIIA Arcinazzo Romano
Per essere domani


E' tempo di tornare alle nostre riflessioni, riprendiamo quindi il nostro schema sul testo riflessivo e facciamo un po' di pratica. 
Il nostro viaggio nel mondo dell'adolescenza inizia da un argomento che paradossalmente potrebbe sembrare la fine del percorso, ma scoprirete che non lo è.
Siamo pronti per riflettere? 
Le nostre prime lezioni saranno così suddivise:

- lettura ed analisi di alcuni testi; dato che dovremo rinfrescare il testo riflessivo si torna a riflettere, quindi, divisi in gruppi, vi verrà assegnato un testo per volta ed ogni gruppo dovrà formulare delle domande che poi metteremo insieme e alle quali risponderemo tutti (vedete di saper anche rispondere);

- lettura dei testi 
1. Chi sono? da Esco a fare due passi di Fabio Volo
2. Voglio studiare da Una barca nel bosco di Paola Mastrocola

- costruzione di una mappa concettuale dal titolo Il mio futuro

Ecco i testi

"Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve dipendere dalla gioventù superficiale di oggi, perché questa gioventù è senza dubbio insopportabile, irriguardosa e saputa. Quando ero ancora giovane mi sono state insegnate le buone maniere ed il rispetto per i genitori: la gioventù di oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata.” Esiodo



"IL GIOVANE GAMBERO" favola di Gianni Rodari


Un giovane gambero pensò: - Perché nelle mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco. – Cominciò a esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica: Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole. Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse: - State a vedere.- E fece una magnifica corsetta in avanti. - Figlio mio,- scoppiò a piangere la madre, - ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene. - I suoi fratelli però non facevano che sghignazzare. Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse : - Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua , il ruscello è grande : vattene e non tornare più indietro.- Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo. Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di rane che da brave comari si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno a una foglia di ninfea. - Il mondo va a rovescio, - disse una rana, - guardate quel gambero e datemi torto, se potete.- - Non c’è più rispetto, - disse un’altra rana. - Ohibò ohibò, -disse un terza. Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada. A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone dall’espressione malinconica che se ne stava tutto solo accanto ad un sasso. – Buon giorno, - disse il giovane gambero. Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: - Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua, piuttosto che rivolgermi la parola: Fin che sei in tempo, da’ retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio.- Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava: - Ho ragione io.- E salutato gentilmente il vecchio riprese fieramente il suo cammino. Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: - Buon viaggio! –






ITACA di Costantino Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
né nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.




Ragazza del ’95 Francesco De Gregori

Oggi è un giorno perfetto
per volare
per staccare l'ombra nel cortile
la signora dei passaporti
ha messo un timbro speciale
oggi è un giorno perfetto per volare
oggi è un giorno perfetto per non morire
perchè una rosa è una rosa è una rosa
anche se c'è da camminare
e la strada non è in discesa
una rosa è una rosa è una rosa
diversamente non si può chiamare
una ragazza del '95 che si sta per imbarcare
una ragazza del '95 che si sta per imbarcare
una rosa è una rosa è una rosa
anche nel sole di Gibilterra
il tempo scivola sull'orizzonte
comincia il mare
comincia la terra
comincia il mare
comincia la terra
comincia il mare
ricomincia la terra
oggi è un giorno perfetto per volare
oggi penso che il futuro sia un dovere
il ministero della speranza
ha detto che si può sperare
oggi è un giorno perfetto per volare
oggi è un giorno che c'è tutto da capire

perchè una rosa è una rosa è una rosa
anche nel fuoco di ferragosto
una ragazza del '95
in questo volo a basso costo
rimette a posto il cellulare
intanto scivola su Gibilterra
comincia la terra e ricomincia il mare.











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