descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

7 ottobre 2013

IIIA: Migranti. Il testo riflessivo

IIIA Arcinazzo Romano
a-s-2013 - 2014





A partire dall'analisi e dal commento del sonetto A Zacinto e dal fatto avvenuto lo scorso venerdì a Lampedusa, abbiamo iniziato un lavoro di analisi e riflessione di alcuni testi riguardanti le migrazioni.

Di seguito inserirò i testi che abbiamo letto e ancora leggeremo e alcune lezioni di riferimento che potrebbero essere utili ai ragazzi o a chi passerà di qua.


come introduzione alla lezione leggeremo queste parole

Intervista a Gezim Hajdari

La maggior parte della critica ti definisce “poeta dell’esilio”. Ti senti ben interpretato, oppure la tua intenzione poetica si pone obiettivi diversi da quelli del mero canto dell’esilio?

“Ogni poeta è in esilio - diceva Eliot - da qualcosa è stato cacciato contro la sua volontà..”. L’esule è la figura centrale di questo secolo. Da quando il Tempio della Parola è stato distrutto dagli “scribacchini”, i veri poeti sono in esilio. Del resto è la nostra terra che è nata esule. Solo un esule potrebbe comprendere il mondo e cogliere il suo linguaggio, dando un senso nuovo alle cose. I santi, i mistici, Dio stesso sono stati esuli. E la storia dell’umanità è stata fatta sempre dagli esuli. Chi aspira oggi a diventare scrittore, deve migrare per confrontare la propria Parola con l’amore e le ferite del mondo. Solo la poesia di un esule potrebbe lasciare forti emozioni sulla memoria del Tempo. Ribadisco, la bellezza della vita non è viverla, ma attraversarla. “Il mio paese fa male”, scriveva Charle Breson. Il mio esilio ha mille occhi, mille bocche, mille fughe. Anzi, io sono sempre in fuga: anni fa sono fuggito dal mio paese, oggi in Italia fuggo ogni giorno dall’industria culturale, dalla letteratura castrata. E’ per questo che sono un poeta esiliato nell’esilio. L’esule è uno che è straniero dovunque; prima nel paese ospitante, poi nel proprio paese in cui non si ritrova più. L’unico rifugio in cui cerco di proteggere la mia anima tremante, e a cui affido la mia parola, è la scrittura.



2. Lontano dalla Patria: quando gli italiani erano gli immigrati

     lezioni utili per approfondire e scrivere il nostro testo

testi da scaricare e stampare, per una lezione di ascolto 


5. Brani tratti da: 
- Ieri ti ho sognato di Baha Taher 
- Chiamami Alì di Mohamed Bouchane
- Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda 





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